Le vittime nel processo penale

Dall’ascolto alla valutazione psicologico-giuridica: aspetti descrittivi, strumenti operativi e buone prassi

L’Ordine degli Psicologi del Lazio ha presentato il volume edito da Franco Angeli Le vittime nel processo penale. Dall’ascolto alla valutazione psicologico-giuridica: aspetti descrittivi, strumenti operativi e buone prassi curato dalle colleghe Vera Cuzzocrea, Melania Scali ed Elisa Spizzichino con il contributo della magistrata Maria Monteleone e dell’Avv. Prof. Mauro Catenacci. Il volume si onora anche della cortese collaborazione del Procuratore Generale della Repubblica presso la Corte di Cassazione Giovanni Salvi che ha curato la prefazione sottolineando con puntualità il faticoso percorso intrapreso dal diritto per restituire alla vittima la centralità e l’attenzione che merita nel processo penale.

Questo evento è stato il terzo di un iter avviato dall’Ordine nel 2016 con il Convegno “Tre anni da Lanzarote: primi dati, buone pratiche, problemi aperti” organizzato con la Scuola Superiore della Magistratura- Formazione territoriale di Roma in collaborazione con l’Ordine degli Avvocati di Roma e proseguito nel 2019 con il convegno “Dall’ascolto alla valutazione psicologico-giuridica delle vittime vulnerabili nel processo penale”, occasione in cui sono state divulgati due documenti di Buone prassi per la raccolta delle dichiarazioni/testimonianza e per la valutazione psicologica delle vittime vulnerabili o in condizioni di particolare vulnerabilità, la cui stesura è stata elaborata dall’allora gruppo di lavoro in Psicologia forense grazie alla pregevole revisione della giudice Paola Di Nicola, dell’allora sostituta procuratrice aggiunta Maria Monteleone e dell’avv. Antonello Cucino.

Il volume, presentato dal Vice Presidente dell’Ordine Pietro Stampa, ha tentato di raccogliere le principali buone prassi emergenti dall’incontro tra psicologia, magistratura e avvocatura a partire da un’attenta analisi della letteratura, della normativa internazionale e degli orientamenti metodologici maggiormente condivisi e riconosciuti a livello scientifico.

Con l’evento l’Ordine ha voluto raccogliere le suggestioni emerse nell’ambito di questo lungo percorso intrapreso per il riconoscimento dei diritti di tutela delle vittime di reato, dalle sfide intraprese alle buone pratiche attivate, cercando di sciogliere i nodi critici esistenti a partire da un’analisi critica della ricerca scientifica e della cornice psicologico giuridica di riferimento.