Il sordo: il "disabile invisibile"

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Il sordo: il "disabile invisibile"

I metodi comunicativi

La sordità, a differenza di altre disabilità, porta con se la cultura sorda e la lingua dei segni che, per coloro che ne fanno uso, utilizza un canale visivo gestuale per comunicare ed esclude quello uditivo e rappresenta una lingua in tutto e per tutto con proprie regole grammaticali come per le lingue verbali.

Chi è il sordo? Prima di tutto una persona che nasce da realtà differenti: sordi figli di sordi, oppure sordi figli di udenti o udenti figli di sordi, ogni realtà è a se stante.
A livello nazionale sono presenti delle associazioni che tutelano il sordo ed ognuna di queste porta con se un modo diverso di vedere e affrontare la problematica.

Se il sordo è chiamato “il disabile invisibile”, la lingua dei segni è il mezzo per dare visibilità a questa minoranza, ma sicuramente non è l’unica.

Una buona comunicazione con la persona sorda può essere attuata se si conoscono le regole da rispettare per la comunicazione sia in gruppo che individualmente.

I temi trattati nel corso del seminario sono stati i seguenti:

• Pregiudizi sulla sordità;
• Sordo figlio di sordi;
• Sordo figlio di udenti;
• Udente figlio di sordi;
• Metodo comunicativo oralista;
• Metodo comunicativo segnante;
• Metodo comunicativo bilingue;
• Le associazioni che tutelano i sordi a livello nazionale;
• Che cos’è la lingua dei segni;
• Quali sono le componenti della lingua dei segni;
• Regole per una buona comunicazione con il sordo;
• Limiti del sordo;
• Tipi di sordità;
• Cause di sordità;
• Tipi di protesi;
• Percentuale di sordità.

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