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TAR Lazio accoglie ricorso dell’Ordine. Anche le UOC relative al Servizio Psichiatrico Diagnosi e Cura possono essere dirette dagli Psicologi

I Dirigenti Psicologi hanno diritto ad accedere anche alle procedure per l’assegnazione degli incarichi di Direzione di UOC Servizio Psichiatrico Diagnosi e Cura.

A stabilirlo è il TAR del Lazio, che ha accolto il ricorso dell’Ordine degli Psicologi del Lazio per l’annullamento previa sospensiva dell’avviso pubblico con cui, nel novembre scorso, la ASL di Frosinone aveva aperto ai soli Dirigenti Medici Psichiatri la possibilità di concorrere per l’assegnazione di un incarico quinquennale di responsabile.

Un avviso che, escludendo in maniera aprioristica i Dirigenti Psicologi dal novero dei suoi destinatari, sin da subito era apparso in contrasto non soltanto con la normativa vigente ma anche con la copiosa giurisprudenza creatasi nel corso degli ultimi anni in materia di Direzione di strutture complesse. Per limitarsi a due fra le più recenti vicende giudiziarie, basti citare la sentenza n. 192/2018 del TAR Lazio e la sentenza n. 448/2016 del Consiglio di Stato, di cui abbiamo dato notizia attraverso le pagine di questo sito web.

Anche questa sentenza, che cita i passaggi salienti della decisione dei Giudici di Palazzo Spada del 2016, evidenzia il carattere multidisciplinare delle UOC afferenti alla salute mentale e alle dipendenze patologiche, e che proprio per questo si prestano a essere potenzialmente dirette tanto da Medici quanto da Psicologi. E ciò non soltanto perché al loro interno possono essere erogate prestazioni sia mediche sia psicologiche, ma anche perché le funzioni dirigenziali hanno un carattere prettamente gestionale e organizzativo.

L’avviso pubblico dovrà quindi essere rivisto, includendo i Dirigenti Psicologi tra i soggetti che potranno partecipare alla procedura selettiva per l’assegnazione dell’incarico quinquennale di Direttore UOC Servizio Psichiatrico Diagnosi e Cura.