Negli ultimi anni osserviamo una crescente attenzione da parte del Legislatore sul tema cyberbullismo e bullismo come testimoniato ad esempio dalla Legge Regionale n. 2/2016 Disciplina degli interventi per la prevenzione e il contrasto del fenomeno del bullismo, seguita un anno dopo dalla Legge n. 71/2017 Disposizioni a tutela dei minori per la prevenzione ed il contrasto del fenomeno del cyberbullismo, che prevede che ogni istituto scolastico, nell'ambito della propria autonomia, individui fra i docenti un referente con il compito di coordinare le iniziative di prevenzione e di contrasto del cyberbullismo.
Un report pubblicato su Jama Pediatrics evidenzia, a livello mondiale, l’aumento di disturbi della salute mentale tra i giovani a seguito della pandemia; in particolare, il maggiore uso della Rete e il raddoppio del tempo trascorso online hanno acuito il senso di isolamento dei ragazzi, sempre più esposti a episodi di bullismo e cyberbullismo. Nel 2021, la percentuale di casi di vessazioni online è cresciuta del 59%: in Italia, ne è vittima il 37% degli studenti tra i 13 e i 15 anni, il 31% ha subìto violenza fisica. Gli atti di bullismo che un tempo rimanevano confinati negli Istituti scolastici, oggi proseguono in Rete, arrivando nelle case dei giovani senza che questi possano sfuggirvi. Le conseguenze sono spesso riscontrabili nelle difficoltà di apprendimento scolastico e in problemi di salute mentale a medio e lungo termine.
(https://www.ansa.it/canale_lifestyle/notizie/teen/2022/01/26/la-pandem ia-mette-in-crisi-i-ragazzi-tra-depressione-e-cyber-bullismo-cresce-il-s enso-di-isolamento_0760ae37-0374-4460-bc2a-0468d5a7b159.html).
Secondo quanto mostrano i dati recentemente diffusi dal Dipartimento per le Politiche della Famiglia della Presidenza del Consiglio dei Ministri (https://www.minori.gov.it/it/notizia/bullismo-e-cyberbullismo-i-dati-de llosservatorio-indifesa), i fenomeni del bullismo e del cyberbullismo risultano esasperati e in forte aumento con l’impatto della pandemia da Covid 19.
Con il documento che qui viene presentato, l’Ordine degli Psicologi del Lazio intende fornire il suo contributo per la comprensione del fenomeno, utile alla progettazione di azioni che intervengano sulle dinamiche conflittuali delle classi, sui disagi psicologici vissuti dagli studenti, sulle situazioni di aggressività sperimentate a scuola o online.