
Il cibo è da sempre considerato una risorsa vitale e fonte di sostentamento per una crescita sana ed equilibrata dell’essere umano; nutrire e nutrirsi equivale ad un gesto d’attenzione e d’amore che un individuo fa verso l’altro o nei propri confronti. E’ proprio attraverso questo bisogno, che si instaura il primo contatto tra il neonato e sua madre che rappresenterà per buona parte della sua crescita un filtro tra gli stimoli dell’ambiente esterno e le sue esigenze.
Il cibo rappresenta non solo una risposta ad un bisogno fisiologico, nutrirsi, ma acquisisce una connotazione strettamente legata ai bisogni relazionali e comunicativi dell’individuo. Ma negli ultimi decenni il cibo sta divenendo fonte d preoccupazione per molti Paesi europei, compresa l’Italia.
Il sistema di sorveglianza OKkio alla SALUTE, promosso dal Ministero della Salute – CCM (Centro per il controllo e la prevenzione delle malattie), coordinato dall’ Istituto superiore di sanità, in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca, le Regioni e le Aziende Sanitarie Locali, fornisce il quadro epidemiologico aggiornato della distribuzione dell’eccesso ponderale e dei comportamenti a rischio nei bambini della scuola primaria; In Italia, il 22,1% dei bambini valutati è risultato in sovrappeso e il 10,2% in condizioni di obesità e solo 1 bambino su 10 è solito praticare un’adeguata attività fisica
Nel periodo in cui viviamo dove la rapidità e la ricerca continua di andare oltre i tempi previsti dal ciclo naturale delle cose, hanno preso il sopravvento sulla tradizione e sul rispetto dell’ambiente diviene indispensabile comunicare ed educare i genitori e i bambini ad una corretta alimentazione, al fine di favorire un benessere non solo individuale ma anche collettivo.
Come dare una corretta educazione alimentare ai propri figli? Nulla, a tavola, è più valido del buon esempio. “La famiglia è una microsocietà; se chi mette le regole è il primo a non rispettarle è ovvio che chi sta sotto di lui le ignori, e questo è tanto più valido quando si tratta di bambini.
La psicologia è anche scienza del comportamento e delle sue determinanti, e come tale può Contributo fondamentale se pensiamo che secondo i Centers for Disease Control and Prevention lo stato di salute delle persone sarebbe condizionato per il 50% dai loro comportamenti e dal loro stile di vita. Molto meno importanti gli altri fattori: fattori ambientali (20%), fattori genetici (20%), assistenza sanitaria (10%).
Questo progetto si propone di effettuare, valutandone l’efficacia, un intervento psico-educativo multidisciplinare che possa fornire ai bambini delle scuole primarie e ai loro genitori, gli strumenti utili al raggiungimento di uno stile di vita corretto sia sotto l’aspetto nutrizionale che sotto il profilo di un rapporto equilibrato col cibo e le sue connotazioni emotive. Gli interventi, rivolti in particolare ai bambini e agli adolescenti, sono da realizzarsi in sinergia con tutte le agenzie che si occupano di infanzia e di adolescenza, prime tra tutte la famiglia e la scuola, insieme a coloro che, a vario titolo, si occupano di salute, alimentazione, attività motoria e comunicazione. Genitori, insegnanti e, in generale, quanti sono responsabili della crescita e della salute dei bambini, rappresentano, infatti, un modello di apprendimento di comportamenti alimentari corretti e di uno stile di vita attivo. In tal senso si prefiggono le seguenti finalità: sviluppo di alleanze tra scuola, sanità, famiglia e comunità locale e organizzazione e valorizzazione dell’ambiente scolastico per una concreta promozione della salute.
Gli interventi fortemente efficaci combinano azioni di educazione alimentare con attività orientate alla promozione dell’attività motoria, attraverso un approccio multicomponente