Drop-out e differenze di genere

Una giornata di approfondimento sul tema della disparità nello sport e del drop-out precoce

Nel lessico sportivo, il termine drop out sta a indicare l’abbandono precoce dell’attività da parte di atleti e atlete. Un fenomeno sfaccettato e riconducibile a cause diverse, ma che tuttavia, se analizzato secondo una prospettiva di genere, mostra linee di tendenza piuttosto chiare. Come testimoniano numerosi studi, infatti, a rinunciare anzitempo alla pratica sportiva è soprattutto la popolazione femminile: già meno incline a iniziare, il suo tasso di abbandono segue con l’avanzare dell’età un ritmo crescente, fino a segnare un marcatissimo distacco con l’altro sesso.

Facendo seguito alla campagna social lanciata nei mesi estivi, intitolata” Pari opportunità, grandi risultati!”, realizzata nel progetto “Disparità nello Sport”, l'Ordine degli Psicologi del Lazio ha organizzato il 16 ottobre 2023 una tavola rotonda dedicata all’argomento. L’obiettivo è stato quello di mettere a confronto docenti, esperti ed esperte, sportivi e sportive e rappresentanti istituzionali sul profilo del fenomeno, sulle possibili azioni di contrasto, sui margini per una progettualità condivisa in grado di garantire pari diritti tra i generi, anche nell’esercizio della pratica sportiva. La quale, ricordiamolo, dal settembre 2023 figura nella nostra Carta costituzionale, in considerazione del suo valore educativo, sociale e di promozione del benessere psicofisico.

Come ha spiegato Luana Morgilli, coordinatrice del gruppo di lavoro Sport, “la partecipazione femminile alla pratica sportiva sta gradualmente aumentando, ma nel complesso rimane su livelli nettamente inferiori a quella dei coetanei maschi in ogni fascia di età. Questo anche in ragione di un alto tasso di abbandono, sulle cui cause è necessario avviare una riflessione e un approfondimento. L’obiettivo deve essere da un lato quello di rendere effettivo il diritto alla pratica sportiva anche alla popolazione femminile, garantendo parità di strumenti e risorse; dall’altro, offrire alle atlete una rete di supporto che renda le loro scelte il più possibile ponderate e consapevoli. Per riuscirci occorre il concorso di tutti e tutte: è per questo che eventi come quello di oggi, in cui accanto agli psicologi e alle psicologhe è presente chi decide nei contesti sportivi, staff tecnici e dirigenziali, esperti ed esperte, contribuiscono a migliorare le cose”.

Paola Biondi, Referente dell’Ordine per il Progetto Pari Opportunità, ha aggiunto: “l'ambito dello sport riproduce in forme caratteristiche le stesse disparità e gli stessi ritardi che incontriamo nel nostro contesto di riferimento. Anche negli organi decisionali delle istituzioni sportive, le donne rimangono sottorappresentate, sia a livello nazionale che internazionale. E questo nonostante la Conferenza dell’UE sulla parità di genere nello sport, già nel 2013, raccomandasse ai governi europei di elaborare e attuare strategie d’intervento in materia. Il lavoro da fare è tanto, innanzitutto sul piano culturale: per offrire garanzie ai diritti e alle sensibilità di ogni persona; perché anche in ambito sportivo il linguaggio adotti finalmente il metro dell’inclusività; perché le politiche di settore riconoscano adeguata importanza alla conciliazione dei tempi di vita”.

“In questi anni il nostro Ordine ha riservato alle pari opportunità una grande attenzione, dedicando al tema non solo un progetto specifico, ma un puntuale, esplicito richiamo in ciascun accordo di collaborazione siglato con le altre amministrazioni" ha spiegato Federico Conte, presidente dell’Ordine degli Psicologi del Lazio. "Anche lo sport è stato al centro di numerose attività, penso ad esempio a quelle sul ruolo della psicologia nell’economia della performance, o sul contributo della nostra professione all'interno delle federazioni sportive. Oggi abbiamo incrociato i due temi, con esiti decisamente interessanti: perché se i ritardi del nostro Paese sul terreno della parità sono cosa nota, in ambito sportivo sono riconosciuti e affrontati solo episodicamente, spesso su impulso dalla cronaca. Tuttavia, se come crediamo  il progresso sul terreno dei diritti non può avere zone d'ombra, eventi come quello di oggi rappresentano un momento utile: per conoscere, per confrontarsi e per trovare una convergenza di intenti sulle iniziative da prendere".